Wednesday, September 13, 2006

Scrivo un libro sulla ricerca scientifica. Anzi no: un romanzo (rosa)

Il 15 ottobre del 1951 Carl Djerassi sintetizzò il primo contraccettivo orale, il primo avo della moderna pillola contraccettiva. Pur non avendo vinto il Nobel - e credo anche per motivi "etici" - Djerassi ha scritto più di 1200 articoli di chimica e sette monografie. Ma ora la sua attività principale è la "fantasia sulla scienza": inventare storie basate sulla scienza, ma senza essere fantascienza.

In questo romanzo, che fa parte di una tetralogia, mi ha molto colpito la franchezza con la quale si parla anche male dell'ambiente scientifico. Ci sono ciniche ricercatrici disposte a qualsiasi "sacrificio" pur di fare carriera. Emergono caratteri decisi e cocciuti, intrighi tra le mura dei dipartimenti e si fa un sacco di sesso. Ecco, non capisco perché praticamente tutte le donne del romanzo siano bellissime e disponibilissime. Addirittura trovano attraente l'inesperienza del giovane ricercatore, quando nella vita reale chi non sa scopare viene di solito messo alla porta... E gli uomini non è che siano da meno, sempre affascinanti e senza un chilo di troppo.

Diciamo che la lettura è interessante perché attraverso il romanzo si capiscono molte cose di come funziona il mondo delle scienze: pubblicazione su riviste, referaggio, carriera accademica, rapporti tra scienziati, ecc. Allo stesso tempo è divertente perché è un libro pieno di amore (in tutti i sensi), quasi un Harmony o un romanzo d'appendice. Sinceramente scrivessi io un libro così, nessun editore lo vorrebbe mai pubblicare. Figuriamoci addirittura tradurlo in un'altra lingua...
Ma l'autore de Il dilemma di Cantor è Carl Djerassi, il primo uomo che ci ha liberato dall'incubo del "lotto vaticano", dal salto della quaglia e, in fin dei conti, ci ha reso la vita un po' più divertente. E rosa.

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