Wednesday, November 29, 2006

I lati positivi del MEI...

tra i banchetti che occupavano in ordine sparso i padiglioni della fiera, ne ho scovato uno che aveva un sacco di cd bellissimi, tra i quali era veramente difficile decidere cosa portare a casa...
quando però ho visto la raccolta dei theoretical girls di glenn branca... non ho proprio più resistito! Sono contento: volevo dirlo, perché i brani sono eccezionali!

Monday, November 27, 2006

Faenza 2006: MEI I Sing Alone?

il nostro stand era simpaticissimo: con un euro gli amici di salerno davano la possibilità di giocare alla riffa con in palio qualche cd (più o meno interessante), abbiamo offerto nutella e rhum un po' a tutti quelli che si fermavano, abbiamo raccolto demo a iosa, iscrizioni al concorso "today i'm rock", visto qualche live set deprimente, qualche live set buono, visto le solite facce da indie (?), incontrato qualcuno di nuovo...

...era la mia prima volta al meeting delle etichette indipendenti e la prima cosa che ho notato è che non c'è praticamente niente di indipendente... chi non c'era tra le etichette, ha implicitamente dichiarato da che parte sta in questa storia. che le facce fossero sempre le stesse che si vedeno al covo o al rainbow, piuttosto che al new age o al circolo degli artisti, mi fa pensare che il mercato indie non sia esattamente un mercato in espansione. che poi praticamente tutti quelli che passavano dal nostro stand di musicboom fossero in qualche modo accreditati, mi fa pensare che non ci siano stati poi molti a comperare i bilgietti (idea confermata anche dall'assenza di qualsiasi tipo di coda alla biglietteria, mentre era piuttosto nutrita al ritiro accrediti...). il fatto che in questo lunedì post-mei nella mia casella di posta elettronica alcune etichette abbiano depositato lanci stampa che annunciano prossime uscite di band underground (o indie se preferite), mi fa pensare che forse non capisco il significato della parola 'indipendente' che segue a 'etichette' in mei. che fosse anche presente la ECM, che mi ha anche regalato un cd-sampler per il solo fatto di essermi fermato da loro (ah i teutonici!) mi fa dubitare ancora di più del significato della parola 'indipendente': ok che il jazz oggigiorno è una specie in via di estinzione (o continua contaminazione), ma addirittura tra i teenager della indie generation... vabbé...

chiudo registrando che la cena di sabato, "specialità romagnole a prezzo fisso" era sì buona, ma che il prezzo fisso non comprendeva nemmeno uno straccio di piada... e allora mi domando cosa significhi la parola "romagnole" nella dicitura dell'offerta se una volta seduto con le gambe sotto la tavola, non riesco a capire se sono a reggio, a bologna o a milano...

...vabbè, almeno ho recuperato la raccolta dei theoretical girls di glenn branca di cui spero di riuscire a parlare presto in modo più esuastivo. intanto me li godo in repeat...

Monday, November 20, 2006

bonus track: alcune foto del concerto di possagno (estate 006)

ci hanno fatto mobilitare per ascoltare un set di meg, ex 99 posse, fatto di cassa dritta o poco più: una noia mortale. i veri protagonisti erano loro: i professional business!


gas al basso, doctor g alla chitarra, maurizio de vaden nascosto dietro le pelli: non sembra ma sono eccitati!


john cultman rischia l'orgasmo suonando il sax...


qui anche con polly kane dietro il microfono: il doctor g momentaneamente al chiosco dei rinfreschi...


take it easy while you're trying to forget
professional business

doctor g, gas, john cultman e maurizio de vaden sono tornati nei nostri lettori cd. e finalmente con una demo di alta qualità, cui non mancano le voci (?!).

la prima prova mi aveva convinto per la varietù delle influenze e la ricchezza delle sfumature che l'ampio uso di fiati permette loro. ma mancavano le parti vocali, che da vivo riescono a essere decisive. qui ci sono, in tutte e quattro le tracce (con una junkie billie bob in italiano). il mondo musicale dei nostri è sempre lo stesso, ovvero l'indie rock di tutto il mondo. a cominciare dai pavement che pervadono la nervosa five hours, soprattutto nel finale, dove sembra di sentire uno dei figli legittimi della band di stephen malkmus, ovvero i preston school of industry dell'altro ex-pavement Scott Kannberg.

apre le danze una intimistica pavement in my back (per chi non avesse ancora capito...), dove a farla da padrone è un riff di chitarra stoppata e il giro di sax, mentre la voce è un po' stentata: niente stonature, per carità, solo qualche incertezza. jules verne è costruita sul riff migliore del demo. la voce di gas è più sicura e rotonda. belli i cori del ritornello, che dimostrano come non siano le capacità vocali a mancare, ma soltanto la sicurezza dietro al microfono. la già menzionata five hours è un mid tempo che più slaker non si può. complimenti. ma la mia canzone preferita è la finale junkie billie bob, boogie esistenziale dal divertente testo in italiano. qui emergono tutti i lati migliori della musica dei professional business: l'istrionismo di john cultman, il solidissimo e metronomico basso di gas, il gusto per il riff del doctor e la capacità di esplodere di tutto l'ensemble. peccato duri solo 3 minuti e 41 secondi: fosse stata data a tim rutili, ne avrebbe fatto un concept album...

rimane solo una domanda: a quando dal vivo? del resto ci frega poco...

Monday, November 13, 2006

Dopo lungo silenzio non potevo tacere sul nuovo demo dei Professional Business

Proprio così: è uscito il nuove demo dei Professional Business, registrato allo Shell Studio lo scorso ottobre. Il doctor g, john cultman, gas e maurizio de vaden sono tornati in pista per quattro tracce scaricabili dal loro spazio su myspace. Presto una disanima più accurata. Intanto: accattatevelo!