Due recenti libri aiutano a farci comprendere. Il primo è un vero e proprio Lessico di biopolitica (manifestolibri), pensato come un vocabolario, per orientare il lettore nella giungla dei termini. Leggendo le varie voci si può comunque individuare un processo storico che ha portato all'attuale situazione eterodiretta, attraverso un (inconsapevole?) disegno unitario. Ma emerge anche che biopolitici sono i problemi legati ai flussi migratori, al confronto con il diverso, il problema ecologico, la nascita del pensiero ambientalista, l'oscurantismo che ha caratterizzato i disastri tecnologici come Chernobyl.
Laura Bazzicalupo insegna Filosofia Politica a Salerno, e ha scritto Il governo delle vite. Biopolitica ed economie (Laterza) proprio a partire dalle tesi di Foucault, ma occupandosi soprattutto delle ricadute sull'economia dei paesi. Il potere biopolitico è sempre più anarchico, difficilmente decifrabile, avendo la capacità di nascondersi tra le emozioni e i sentimenti dei consumatori, spingendoli verso direzioni, ancora una volta, eterodirette. Due libri che possono servire sia da stimolo di riflessione, ma anche da monito. Non dimenticando di rileggere Foucault.